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Argomento proposto da grezzo
Ultimo commento inserito il 15/07/2021 19:25:32 - 989 risposte al forum
Amici di donPa e C.
Credo sia giunto il momento, e spero lo troviate equo, di riunire qui tutte le voci sparse nei vari forum, gruppi, articoli, in sostegno dell’ uomo tanto condannato e contestato per aver negato riconoscimento (non quello legale) ad un figlio presunto.
Trovo che i numerosi tentativi di "far parlare" anche l'altra faccia della medaglia, e di restituire dignità a chi, tanto calpestato e umiliato, è costretto a negarsi e a vivere nel silenzio la sua dolorosa "battaglia", e tutto per non aver aperto il cuore proprio in questo forum, vadano accolti e riuniti sotto un'unica voce, quella dei semplici, dei più piccoli, di coloro che sperano, di coloro che amano, lontano dai riflettori e dalle telecamere.
Io non so se il donpa fosse davvero il padre di quel piccolo o qualcuno che è a lui molto vicino, ma mi piace pensare di dedicare loro uno spazio di rinascita...grazie a chi vorrà accogliere questo invito e contribuire a sollevare gli animi di chi, ormai senza voce, aspetta ancora un cenno, una parola, una carezza.
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Risposta inserita da Cristian & Simo il 29/11/2012 20:31:04
Sindrome di Gerusalemme

Qualcuno saggiamente sostiene che il voto di CASTITA' dovrebbe essere impedito, più che dal buon senso,dalla legge civile. Considerati i danni con strascichi che produce su sè ,gli altri, le comunità , la chiesa stessa (anche economici per risarcimenti, processi, terapie coatte …)
Se qualcuno insistentemente favoleggia di volersi dedicare totalmente a qualcun altro (a dio , alla comunità ), la scelta di rinunciare a ciò che per lui simboleggia una distrazione , dovrebbe avvenire di conseguenza, senza forzature dall’esterno

L'obbligo del CELIBATO imposto dalla chiesa è già di per sé una contraddizione oltre che una forma subdola di coartazione: impedisce ad un uomo la nobile possibilità di innamorarsi davvero e di impegnarsi in una relazione seria e lo spinge piuttosto in modo tacito a vivere numerose avventure sommerse spesso senza qualità e spessore
Il fatto stesso che il religioso subisca (infatti vengono lui imposti) i VOTI come condizione necessaria induce a pensare che la persona, su medio lungo periodo non sia in grado di sostenere tale scelta e pertanto gli sia imposto un vincolo, senza potersi sottrarre Ciò mina, oltre che un rapporto che dovrebbe basato sulla fiducia , il diritto alla propria libertà. E crea il presupposto ideale per ogni forma di DISOBBEDIENZA e TRASGRESSIONE futura, che tenderà poi ad essere sempre giustificata e pure assolta da chi approva tale prevedibile dinamica
Anche in questo si nasconde un paradosso infimo e subdolo, molto lontano dall’ottica cristica.

Possibile che un seminarista adulto e considerato in grado di intendere e volere o chi dice di volere il suo bene non arrivi a comprenderlo?
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