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Argomento proposto da grezzo Ultimo commento inserito il 15/07/2021 19:25:32 - 989 risposte al forum |  | Amici di donPa e C. | | Credo sia giunto il momento, e spero lo troviate equo, di riunire qui tutte le voci sparse nei vari forum, gruppi, articoli, in sostegno dell’ uomo tanto condannato e contestato per aver negato riconoscimento (non quello legale) ad un figlio presunto.
Trovo che i numerosi tentativi di "far parlare" anche l'altra faccia della medaglia, e di restituire dignità a chi, tanto calpestato e umiliato, è costretto a negarsi e a vivere nel silenzio la sua dolorosa "battaglia", e tutto per non aver aperto il cuore proprio in questo forum, vadano accolti e riuniti sotto un'unica voce, quella dei semplici, dei più piccoli, di coloro che sperano, di coloro che amano, lontano dai riflettori e dalle telecamere.
Io non so se il donpa fosse davvero il padre di quel piccolo o qualcuno che è a lui molto vicino, ma mi piace pensare di dedicare loro uno spazio di rinascita...grazie a chi vorrà accogliere questo invito e contribuire a sollevare gli animi di chi, ormai senza voce, aspetta ancora un cenno, una parola, una carezza.
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Risposta inserita da Associazione Futura il 30/09/2013 14:35:56 |  | Altro “illustre”"maschio" meschino, narciso , arrogante ma osannato e che si compiace delle sue prodezze ritenendosi al di sopra delle parti
“Le giustificazioni del regista B.BERTOLUCCI (recente giuria Festival di Venezia) sul TRAUMA inflitto a Maria Schneider (nella celebre scena congegnata a insaputa di lei con Brando e - pare - per ottenere delle vere lacrime) sono imperdonabili, come artista, come essere umano, come uomo.
Sia per... la fatalità con cui quel male è stato procurato
Sia per l’assoluta mancanza di pentimento e di dispiacere, per aver omesso di esprimere il dovuto rincrescimento all’attrice finché era in vita. Una vita devastata da quella scena cui non aveva saputo dire di no per giovinezza o inesperienza o forse troppa fiducia in un – per molti – maestro del cinema di quel periodo.
Ritengo che il mondo sarebbe stato senz’altro più ricco con un’anima più felice che con un film passato alla storia per un abuso.
L'arte è vita. E come la vita, merita di essere rispettata, non sprecata, non tradita. Ma neppure rubata o violata. Soprattutto quella degli altri "
(G. P.)
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