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COMUNE | PARROCCHIA
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Argomento proposto da grezzo Ultimo commento inserito il 15/07/2021 19:25:32 - 989 risposte al forum |  | Amici di donPa e C. | | Credo sia giunto il momento, e spero lo troviate equo, di riunire qui tutte le voci sparse nei vari forum, gruppi, articoli, in sostegno dell’ uomo tanto condannato e contestato per aver negato riconoscimento (non quello legale) ad un figlio presunto.
Trovo che i numerosi tentativi di "far parlare" anche l'altra faccia della medaglia, e di restituire dignità a chi, tanto calpestato e umiliato, è costretto a negarsi e a vivere nel silenzio la sua dolorosa "battaglia", e tutto per non aver aperto il cuore proprio in questo forum, vadano accolti e riuniti sotto un'unica voce, quella dei semplici, dei più piccoli, di coloro che sperano, di coloro che amano, lontano dai riflettori e dalle telecamere.
Io non so se il donpa fosse davvero il padre di quel piccolo o qualcuno che è a lui molto vicino, ma mi piace pensare di dedicare loro uno spazio di rinascita...grazie a chi vorrà accogliere questo invito e contribuire a sollevare gli animi di chi, ormai senza voce, aspetta ancora un cenno, una parola, una carezza.
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Risposta inserita da Prada il 01/12/2011 09:48:25 |  | C'è chi veste Prada (il diavolo? come nell'omonimo film)
e c'è chi non sa come comprare le scarpe al proprio figlio!!!
E' propio il caso di dire : Chi figli e chi...figliastri!!!1
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Risposta inserita da kris il 30/11/2011 14:55:55 |  | Spirituali, con forte spirito del sé e …spiritosi
Il punto di vista del comico e del poeta
ALI (Trilussa)
L'Aquila disse ar Gatto:
Ormai sono famoso. C
- Ormai so' celebre. Cór nome e có la fama che ciò io me ne frego der monno: tutti l'ommini so' ammiratori de l'ingegno mio!
- Er Gatto je rispose:
- Nu' ne dubbito. Io, però, che frequento la cucina, te posso di' che l'Omo ammira l'Aquila, ma in fonno preferisce sempre magnarse la Gallina...
CARITA' CRISTIANA (Trilussa)
Er Chirichetto d'una sacrestia sfasciò l'ombrello su la groppa a un gatto pe' castigallo d'una porcheria.
-- Che fai? - je strillò er Prete ner vedello -- Ce vò un coraccio nero come er tuo pe' menaje in quer modo... Poverello!... -- Che? -- fece er Chirichetto -- er gatto è suo? –
Er Prete disse: -- No... ma è mio l'ombrello!-
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Risposta inserita da Anna il 23/11/2011 22:39:51 |  | Lettera per Scarpe di Dorothy
Mi hai dato molti spunti su cui riflettere.
Giusto lo specchio ci rimanda la nostra immagine.
Magari io penso di essere carina invece ....
Grazie e saluti a tutti Anna | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da E luce fu! il 23/11/2011 20:33:55 |  | Anni fa, durante la messa, una donna disse:
- dovrebbe pagarci per la terapia che si fa ogni domenica grazie a noi! -
Ci aveva visto bene!!!
In realtà siamo noi a pagare!!
Non è capace di riconoscere un figlio e nemmeno di mantenerlo ma è capace di insegnare agli altri come raggiungere l'illuminazione.
Accendere il cervello costa meno e fa molta più luce!!! | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da Le Scarpe di Dorothy il 23/11/2011 20:08:16 |  |
Lettera per Anna
Scrivi “La mia casa e il mio cuore è aperto a tutti.E ' una cosa interiore... Chi abita vicino a me ti assicuro che soffre per questo, basta vedere come ti salutano”
..ma secondo Te soffre per questa apertura della casa e del cuore o perchè magari si accorge- nell'incontro- di non riuscire proprio in ciò che a te viene facile e spontaneo?
Azzardo che sia più possibile questa seconda ipotesi. In tal caso , come sempre in generale dovrebbe accadere, sarebbe bene che fosse chi è più agevolato o allenato in una pratica (in questo caso tu)ad aiutare chi risulta più "limitato" o "impedito".
L’amabilità può essere anche dote innata, ma si può trasmettere per contagio e con annullamento delle distanze
tracciate ( vicinanza)
“Insegnare” agli altri cio che noi siamo o sappiamo non è poi cosi dispendioso come ti DANNO da credere Ed infatti dovrebbe avvenire senza calcolo alcuno.
Il rischio che si corre - mi pare- non è nell'atto in sè, ma nei risvolti ed implicazioni successive.
(PS Il business dei corsi di spiritualità fa leva su questa illusione: che queste " cose " si imparano stando davanti ad un cattedratico che poverino deve molto dispensare di sè per elevarti e quindi tu lo devi ascoltare pedissequamente e pure ringraziare e ...pagare lautamente. Mentre sei tu ke gli offri un ancoraggio vitale...anzi vitalizio!
Accorgitene e se puoi fatti ritornare il maltolto (per riconvertirlo in bene) e...Senza alcun interesse
O almeno , se sei più spirituale che materialista, esigi che si riconosca chi beneficia chi
Lo aiuterai due volte anzichè una sola)
Inoltre: perchè fermarsi a guardare solo il "come ti salutano"? perkè nn accorgersi che c'è anche chi non saluta affatto o fa finta di salutare e usa formule per convenzione?
Perchè nn usare quel modo di salutarti che ti ferisce invece come indizio per decifrare un’ altrui dichiarazione di incapacità ed agire di conseguenza?
Tenere le porte aperte se nessuno osa entrare a che serve? Meglio andare per le strade e diffondere l’invito,
anche a sordi, ciechi e azzoppati dalla vita
PS Spesso noi ci raccontiamo anche ke piante e animali e “suocere” hanno bisogno delle ns cure e affetto, ma è proprio il contrario. Sono loro ke curano noi e…..gratis!!! (Un po come noi facciamo con i falsi maestri )
In noi spesso alberga un tale senso radicato di onnipotenza (trapiantato da famiglie e forme religiose)che ci piace pensare il contrario E cosi ci culliamo nel nostro agio e restiamo fermi nella nostro giardino segreto
Ed infatti non avremmo distrutto il mondo illudendoci di averlo invece migliorato.
Sono molto di più le persone che abbiamo bollato come invidiose delle nostre virtù a necessitare sicuramente di + delle nostre cure ed attenzioni Più dei” nostri” giardini, libri , cagnolini e.... puer aeternus
Grazie | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da Anna il 22/11/2011 10:14:21 |  | Buon giorno a tutti.
"Una signora molto anziana analfabeta ripeteva sempre
" quando sono arrabbiata con la persona a cui voglio bene le parlo della mia rabbia...parlando di quella cosa , la cosa sparisce. se non gliene parlo l'arrabbiatura aumenta. quindi gliene parlo"
Quanta saggezza c'è in questa anziana signora analfabeta!
E io ho fatto corsi per avvicinarmi a quanto lei afferma.
Quante persone semplici e umili sono state capaci di testimonianze forti e di grandezza d'animo!
La mia casa e il mio cuore è aperto a tutti.E ' una cosa interiore. Chi abita vicino a me ti assicuro che soffre per questo, basta vedere come ti salutano.
Libri, fiori e piante, aggiungo anche il mio cagnolino bastardino, non costano un patrimonio ma hanno bisogno di tanto amore e cure disinteressate. E non ho parlato della mia famiglia che viene prima ancora di tutto questo.
Ora vado ad aiutate mia suocera novantenne che al tempo tante sofferrenze ha causato al mio cuore romantico e giovane con la sua fredda razionalità! Anche questo però mi ha insegnato di più ad amare la VITA!
Un abbraccio a tutti Anna.
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Risposta inserita da cattivissimo me il 21/11/2011 17:37:54 |  |
se tutto quello che ci si presenta davanti fosse facile
si finirebbe per divantare dei...sempliciotti e per fare spallucce davanti alla situazioni meno semplici o inafferrabili (in quanto non ci toccano)
alessìa forse voleva semplicemente farti notare che sei una privilegiata se puoi vivere in un giardino con piante e fiori e libri. miliardi di persone hanno abitato tra fango, ghiaccio o cemento armato!
se ti manca il rapporto con i vicini fatti vicina tu: apri le porte del "tuo nido" e fai spazio anche a chi non abita ancora il "tuo" mondo" : magari potresti tenere pronta una teiera in più .
il motto dei nostalgici poi trasformatisi in romantici era appiccare fuochi , illuminare il buio, accendere sentimenti e passioni, sconvolgere l'anima, ravvivare lo spirito. non solo il proprio. | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da Anna il 21/11/2011 17:06:04 |  | Eh eh, cari Raffaele e Alessia,
mi fate faticare un pò per capirvi!
Non so vivere bene se non porto tutto alla più estrema semplicità, pensieri azioni e anche sentimenti.Tutto si semplifica.
In fondo gli archetipi sono sempre quelli.
Un abbraccio Anna | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da Raffaele 57 il 19/11/2011 11:17:49 |  |
Alessia, il tuo intervento mi ha evocato questo "passato"...
Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base di indici finanziari né i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza , né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.
Robert Kennedy, November 20, 1925 – June 6, 1968
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Risposta inserita da alessìa il 19/11/2011 10:16:31 |  |
per Anna
il mondo che tu tratteggi evoca la bellezza indescrivibile dei posti paradisiaci che da sempre nella storia sono stati abitati solo da re, nobità e...ordini monastici. a tutti gli "estranei" a tali ordini (sociali)ne era impedito anche solo l'accesso . oggi non è diverso da ieri
(il passato esiste, poichè determina il presente. e se non lo guardiamo ci sarà negato anche il futuro)
se questo mondo lo blindiamo o nascondiamo perchè "solo" "nostro" (come anche tu stesso lo definisci) anzichè "di tutti" le conseguenze che ne derivano diventeranno evidenti ed irrisolvibili
le conseguenze possono essere anche (non per tutti) la sensazione della mancanza (nostalgia) o la bramosia ad avere o essere di più di cio che si ha /è . di conseguenza si origineranno l ulteriore prepotenza, ambizione, egoismocentrismo, tutti giustificabili , ma notoriamente nefasti.
non ci sarà posto per i nostalgici (o dovranno molto faticare per crearlo ) finchè la nostalgia (da cui deriva anche il romanticismo di cui scrivi) sarà considerato uno "stato psicologico" che comporta tristezza e denota attaccamento a qualcosa a qualcuno. in realtà non è affatto cosi. grazie | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da Raffaele 57 il 18/11/2011 11:30:18 |  |
Ciao Anna. Non c'è assolutamente niente di cui scusarsi in quello che dici. Questo scambio che abbiamo avuto rappresenta i limiti della comunicazione e la tassatività delle parole, di cui in maniera molto più estesa ed approfondita, sebbene condensata, disquisisce Daisetsu Teitarō Suzuki."Dobbiamo usare il linguaggio per comunicare la nostra esperienza diretta della realtà o esperienza interiore, la quale per sua stessa natura trascende la possibilità della lingua."
Grazie del chiarimento frutto dell'apertura. La natura accetta tutto poiché tutto comprende, in trasformazione e movimento; sono alcuni uomini che con assoluta intolleranza e disprezzo puntano ad escludere. Io non sono uno di quelli.
Contraccambio il saluto affettuoso.
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Risposta inserita da Anna il 18/11/2011 10:22:16 |  | Ciao Raffaele.
Sono finita in un mondo meraviglioso.
Il mio nido è pieno di libri, caldo accogliente che profuma di casa e di cucina, pieno di fiori d'estate e di piante verdi d'inverno. Internet e tutto il resto non mi manca niente. Teiera sempre pronta. Proprio come nei libri che leggevo.
Questo è il mio mondo. Ho solo nostalgia della vita che si viveva con il vicinato con il quale si condividevano gioie dolori e perchè no anche qualche pettegolezzo.
Scusami Raffaele sono una romantica un pò nostalgica. Non mi dire c'è posto per i romantici in questo mondo attuale.
Un abbraccio Anna. | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da Raffaele 57 il 17/11/2011 18:32:24 |  |
Charles Caleb Colton (1780-1832) fu un inglese religioso, scrittore e collezionista, noto per le sue eccentricità.
Karl Kraus affermava che «L'aforisma non coincide mai con la verità; o è una mezza verità o una verità e mezza» e «Un aforisma non ha bisogno di esser vero, ma deve scavalcare la verità. Con un passo solo deve saltarla»
Umberto Eco, in un articolo pubblicato sul sito internet Golem L'indispensabile nel 2001, intitolato "Paradossi, aforismi, stereotipi" ha proposto la nozione di aforisma cancrizzabile (da cancer, nome latino del granchio, ad indicare la sua reversibilità) per indicare un aforisma che può presentarsi sensato e condivisibile sia nella sua forma usuale che in una forma rovesciata (ad esempio con soggetto e complemento invertiti). Tentare di cancrizzare un aforisma significa quindi mettere alla prova la sua validità in quanto portatore di un nuovo punto di vista per chi lo comprende. Un aforisma cancrizzato con successo rivela infatti immediatamente al lettore che entrambe le sue forme (la usuale e la cancrizzata) sono in pari misura vere, e che in definitiva l'aforisma in questione non è portatore di conoscenza ma è soltanto un'espressione arguta.
Dell'aforisma citato mi ha fatto riflettere(ed è ciò che fa differenti le interpretazioni) -... nell'opinione del mondo...-
E'l'opinione nel mondo che definisce il "troppo".
Se ho bisogno di augurare al mondo intero passione vuol dire che non ne riscontro a sufficienza.
Io non rappresento l'opinione del mondo, posso essere un'opinione nel mondo (quasi sempre dissonante); per quanto mi riguarda non rinuncerò mai a difendere una causa in cui credo con tutta la passione di cui sono capace(come sempre e senza calcolo).Posso anche augurarla,ma nel frattempo ci verso la mia.
Scripta manent cara Anna e mi dispiace se hai dovuto leggere un intervento qui per poter ritrovare "profumi di casa..di cose semplici... di persone genuine"; la nostalgia è uno stato psicologico di tristezza e di rimpianto che fa riferimento a qualcosa o qualcuno di perduto. In mezzo a chi sei finita?
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Risposta inserita da Anna il 17/11/2011 15:53:57 |  | Caro "lasciare che i morti", che nostalgia di persone genuine,di cose semplici, di profumi di casa mi hai suscitato!
Ti ringrazio.
Anna | | RISPONDI AL COMMENTO |
Risposta inserita da lasciare che i morti il 17/11/2011 15:18:45 |  |
per Raffaele
forse,non esiste mai il "troppo" riferito alla passione (da non confondere con passionalità)
se vai a fondo sul significato di tale termine - non declinato nelle derivate versioni più deteriori - sarai sorpreso e non potrai che augurare passione al mondo intero
( e non per emulare steve jobs nel suo più celebre discorso )
siamo consapevoli che di passione si muore (o almeno così
ci è stato detto), ma per passione si vive o si torna a vivere (dopo essere morti). in pace.
Una signora molto anziana analfabeta ripeteva sempre
" quando sono arrabbiata con la persona a cui voglio bene le parlo della mia rabbia...parlando di quella cosa , la cosa sparisce. se non gliene parlo l'arrabbiatura aumenta. quindi gliene parlo"
ora questa frase è attribuibile a qualche famoso ed è una tecnica usata nella risoluzione dei conflitti e la usavano gli indiani d'america e alcuni yogi pre socratici (4 secoli anteriori a Cristo)
....è bello ricordare a noi stessi che siamo in tanti, famosi e non , a pensarla in un certo modo oppure no. e per solidarietà con i non famosi citerò l'"anonima" signora, con la certezza che la frase non l'ha copiata da libri o autorevoli oratori. ma per questo non ha minore valore
ps : trovo un po contradditoria il punto di vista del sig Colton o non l'ho capito. come posso mettermi in contatto con lui? ha un sito, un blog..? grazie | | RISPONDI AL COMMENTO |
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